Trascurabili momenti di felicità
Cara Laura,
mi dispiace sapere che porti dentro di te una profonda tristezza. Mi chiedi un rimedio e io ti consiglio vivamente di leggere il libro di Francesco Piccolo “Trascurabili momenti di felicità” (edito da Einaudi) dove, con grande ironia e comicità, l’autore descrive quei momenti che possono sembrare insignificanti per gli altri ma che per noi portano colore dove il grigiore della routine giornaliera diventa troppo opprimente.
Ti dico tre dei miei momenti di “trascurabile felicità”:
1) quando chiedo alla fedele Serenella di prepararmi un gelato con i miei gusti preferiti, (cioccolato all’arancia, more di gelso e mandarino) e il cioccolato è, come una sorpresa, sempre “dulcis in fundo”;
2) fumare la pipa e mischiare il tabacco con le scorze di mela;
3) sfogliare le riviste al contrario sotto lo sguardo sbalordito di certe Signore integerrime.
I tuoi quali sono? Forza e coraggio triste amica!
La tua Lady Eva
Le piccole risposte…
I festival letterari e dove trovarli
Cara Marcella, non dispiacerti se non sei riuscita a partecipare all’ultimo festival letterario che si è tenuto nella tua città. Troverai l’intellighenzia, che tanto volevi incontrare, anche alla sagra della porchetta o alla grigliata di fine estate. Mi raccomando però, arriva per tempo per evitare di non trovare nulla da degustare.Stroncature e crucci
Sognante “Polletta di Mantova”, mi rallegro della tua missiva e brevemente ti rispondo: non dare peso alle critiche negative riservate al tuo lavoro teatrale per due motivi. Il primo, non è possibile che qualcosa possa piacere a tutti indistintamente. Il secondo, chi lo ha stroncato potrebbe anche avere ragione. In questo caso, crucciarsi è disdicevole due volte.
L’arte o l’aperitivo?
Dolcissima “Scrittrice in erba”,
la tua preoccupazione è più che giustificata: la tua arte, così improvvisa e straripante, rischia di compromettere il rapporto con le tue amiche storiche.
Ti consiglio, davanti a una tazza di tè blu di Fujian, di riflettere sulla tua condizione di artista e di ricondurre tutta la situazione su binari più razionali: il tuo libro è orribile, l’idea alla base della storia banale, l’andamento narrativo direi più vicino all’italiano gergale che alla letteratura, la resa grafica simpaticamente orribile. Mia cara, non permettere alla tua vena artistica di intromettersi fra te e le tue amicizie.
Se il rischio di trovarsi senza arte è concreto, quello di rimanere senza amici – e senza aperitivo del sabato sera – oltremodo intollerabile.
La tua Lady Eva