Autoritratto con cane, 1957 olio su faesite, 168x130 Firma in basso al centro Collezione privata, Brescia

Antonio Ligabue, Autoritratto con cane, 1957 olio su faesite, 168×130
Firma in basso al centro
Collezione privata, Brescia

24 e 25 gennaio

Teatro Massimo di Cagliari

Date spettacoli:

Sabato, 24 Gennaio, 2015 – 21:00

Domenica, 25 Gennaio, 2015 – 19:00

Sito web: www.teatrostabiledellasardegna.it

 

Mario Perrotta, già cofondatore del Teatro dell’Argine, interprete e autore caratterizzato da una vita artistica intensa e multiforme, propone al pubblico del capoluogo sardo la prima parte della trilogia teatrale dedicata al pittore Antonio Ligabue.

Il Progetto Ligabue (vedi sito web), che ha ottenuto il riconoscimento onorifico di Anniversario di interesse nazionale 2015 dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri ed è stato inserito nel Programma di scambio culturale Viavai – Contrabbando culturale Svizzera-Lombardia, promosso dalla Fondazione svizzera per la cultura Pro Helvetia in partenariato con i Cantoni Ticino e Vallese e con la Città di Zurigo, «ruota intorno alla figura di Antonio Ligabue e al suo rapporto con i luoghi che segnarono la sua esistenza e la sua creazione artistica: la Svizzera, dove nacque e visse fino ai diciotto anni; il territorio di Gualtieri (RE), sulle rive del Po, e le sponde reggiane e mantovane dello stesso fiume, dove produsse gran parte dei suoi quadri e delle sue sculture».

Lo spettacolo Un bès, prima parte della trilogia, ha fatto il suo esordio al festival Primavera dei Teatri e nel 2013 ha assicurato a Perrotta il Premio Ubu come migliore attore protagonista. Lo spettacolo ha vinto nel 2014 il Premio Hystrio-Twister come migliore spettacolo insieme a Morte di un commesso viaggiatore di Elio De Capitani, messo in scena dal Teatro dell’Elfo e alle Sorelle Macaluso di Emma Dante.

L’autore intende mettere in scena con la piece (Produzione del Teatro dell’Argine. Collaborazione alla regia di Paola Rascioli) le origini dell’artista e dell’uomo, «la sua solitudine, il suo stare al margine, anzi, oltre il margine – oltre il confine – là dove un bacio è un sogno, un implorare senza risposte che dura da tutta una vita». Una continua tensione fra il sano e il pazzo, l’eterna Zerrissenheit (lacerazione/travaglio) fra il dentro e il fuori («Voglio stare anch’io sul confine e guardare gli altri. E, sempre sul confine, chiedermi qual è dentro e qual è fuori»), fra gli argini e i margini della vita che, nella piccola provincia, assume i contorni antropologici di un paese che si rapporta con il suo “scemo del villaggio”. In Ligabue si concretizza la frase di Vincent Van Gogh: «Nella mia febbre cerebrale o follia, non so come chiamarla, i miei pensieri hanno navigato molti mari».

La Cineteca sarda propone per l’occasione, il 23 gennaio alle 20:00, alcune proiezioni parallele di sicuro interesse:

VAN GOGH di Alain Resnais, Francia1948

GAUGUIN di Alain Resnais, Francia 1950

PICASSO di Luciano Emmer, Italia 1953

CORVI (da SOGNI) di Akira Kurosawa, Giappone 1990


Immagine di copertina: Un bès – Antonio Ligabue, Mario Perrotta in scena (All rights reserved)