Dopo oltre un un milione di partecipanti al corteo del Roma Pride che, in seguito alla revoca del patrocinio da parte di Regione Lazio, ha registrato ancora più adesioni e partecipazione, il mese del Pride volge quasi al termine con la grande adunata del Sardegna Pride che si appresa a raccogliere a Cagliari una folla di persone, fra giovani, meno giovani, famiglie, gruppi organizzati, enti e associazioni.

Gay Pride, foto di naeim a da Pixabay, www.mockupmagazine.it

Il Roma Pride, tenutosi il 10 giugno al suono dello slogan “Queeresistenza“, ha visto sfilare trentacinque carri tematici da Repubblica ai Fori imperiali non solo insieme al popolo arcobaleno, quello LGBTQI+, ma anche con grande partecipazione della popolazione allargata e diffusa. La gente comune, infatti, come succede spesso, guarda alle tematiche dei Diritti Umani e Civili non con gli occhi dell’ideologia, ma con lo sguardo della comunità che già vede i cittadini omosessuali e transessuali, e le famiglie arcobaleno, come membri essenziali del vivere quotidiano fra lavoro, scuola, sanità e ogni altro aspetto professionale o sociale.

A Roma si sono esibite le madrine Paola e Chiara che, nel corso degli anni, hanno dato prova al popolo dei LGBTQI+ di non voler mai mettere in secondo piano il tema dei diritti, come invece è successo spesso a esponenti dell’arte, pronti a saltare sul carro del vincitore: “Siamo orgogliose – hanno dichiarato – di aver partecipato ad un momento importante come il Roma Pride. Abbiamo sempre seguito con amore il lavoro della Comunità LGBTQI+: la loro forza, la loro apertura, la loro resilienza sono da ammirare. L’invito ad essere madrine è stato il coronamento di un sogno: essere qui per affermare che si può essere liberi e felici per quello che si è“.

Presenti a Roma Emma Bonino, Benedetto Della Vedova, Riccardo Magi, il vicepresidente dell’assemblea regionale Daniele Leodori, il capogruppo del Pd Mario Ciarla, con Emanuela Droghei e Michela Califano, Alessandra Maiorino, il consigliere regionale del M5S Valerio Novelli e quello comunale Paolo Ferrara. Fra la gente anche l’ex presidente del Lazio Nicola Zingaretti, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri e la segretaria del Pd Elly Schlein (ma anche Andrea Casu e Enzo Foschi).

Il mese dei Pride nasce da una ribellione al sopruso di stato del 28 Giugno del 1969, quando i frequentatori del bar Stonewall Inn, nel Greenwich Village di New York, si ribellarono ad una retata della polizia (qui in breve la storia e una panoramica sui Pride italiani).

Sardegna Pride con il claim gramsciano

ll Sardegna Pride avrà luogo il 24 giugno, partirà dalle 17:00 dal Parco della Musica a Cagliari e si snoderà attraverso le principali strade e piazze del Capoluogo sardo (il percorso nell’immagine).

Gli eventi del Sardegna Pride iniziano già dal 22 giugno con il “Pride Park” (al Parco della Musica): un evento aperto a tutti, con street e finger food da tutto il mondo (vegano compreso), musica, spettacoli, performing art e intrattenimento in cui la socialità è al primo posto. Compreso negli eventi anche il “Mercatino di Via Queer!“, in cui esporranno le loro creazioni tanti artigiani e creativi. “Giovedì 22 e venerdì 23 le iniziative partiranno dalle 18:00 circa – comunica ARC dal suo account social – e termineranno a mezzanotte. Sabato 24 il Pride Park aprirà dalla mattina per l’allestimento dei carri: i punti ristoro saranno aperti tutto il giorno“.

Fra musica dal vivo e spettacoli, i contenuti del Sardegna Pride confluiscono in un manifesto unitario che guarda alla politica non come a uno strumento di controllo delle vite e dei corpi altrui, ma come a un’espressione democratica essenziale della Costituzione Italiana, utile per tutelare e difendere la diversità e il benessere di tutti. A firmare il manifesto AGedO Cagliari; Arc Cagliari; Famiglie Arcobaleno in Sardegna; Movimento Omosessuale Sardo Nuovi diritti; CGIL cagliari e sardegna; Sardinian People for the Queer Revolution APS e UniCa LGBT (qui il testo completo).

In tempi di attacchi alla comunità LGBTQI+ (dichiarati fuori legge dalla Russia di un Putin sempre più isolato), ai bambini della Famiglie Arcobaleno (di cui ha parlato anche Marco Mengoni durante il suo concerto a Padova) e di violenze diffuse, appare sensazionale l’operazione pacificatrice e rivoluzionaria operata dal Sardegna Pride: l’invito alla comunità civile di “istruirsi, agitarsi e organizzarsi” chiama ogni membro attivo della società a muoversi per una vita migliore per tutti e prende spunto da una frase di Antonio Gramsci (L’Ordine Nuovo, pubblicato il primo maggio del 1919).

Si esibiranno al Pride Park Francesca La Guida; La Trave nell’Okkio, Dolomia Chanel e Gianni Dettori; QNA, Tati la Borlotta; Arrogalla; Le Cose che non Dico, Lucidosottile; Karmaloupe; Massimiliano Medda e Velvet Uzi. A presiedere il corteo come madrine il duo drag Karma B, star della TV e “Sorelle d’Italia“, paladine dei diritti e regine del palco, creature mitologiche, metà esseri umani e metà Raffaella Carrà.

Il Sardegna Pride conclude un mese di appuntamenti – denominato Queeresima – fra proiezioni, presentazioni di libri, lezioni universitarie e incontri dedicati al tema dei Diritti e alla loro storia passata, presente e futura (siamo stati alla proiezione del documentario su Lucy Salani, alla presenza della regista).

Previsto anche un coloratissimo motoraduno (Lady Bikers Pride), una staffetta arcobaleno (la Run Pride Run) e un servizio di volontari per rendere più accessibile per tutti il percorso del corteo.