Lo Slow Living – o Slow Life – è uno stile di vita che si prefigge il ritorno a ritmi più naturali, legati non solo ai cicli della natura, ma anche a quelli della giornata e della persona. Una sorta di riappropriazione dei propri tempi, persi a causa del mondo moderno, spesso veloce e frenetico.
Lavori precari, disoccupazione, invio di curricula, treni, aerei, automobili e autobus: la mattina addetti alle vendite, la sera supplenti di filosofia al liceo della provincia accanto, il giorno dopo consulenti della grande azienda e quello dopo addetti al call center. La vita è difficile, specialmente per chi – come sappiamo tutti – non ha i santi in paradiso.
Slow, lento, assume quindi le caratteristiche di un ritrovare le lente soddisfazioni del “Qui e Ora”. Carlo Petrini, sociologo e critico gastronomico, ne parlava già negli anni Ottanta, e lo Slow Food ha dato il via alla rivalutazione di tutto ciò che sia capace di mettere al centro l’essere umano, la natura, e l’interdipendenza fra gli esseri viventi in un’ottica di responsabilità globale.
Cindy Chapelle, ne L’arte di rallentare per vivere meglio! (Edizioni Il Punto d’incontro), parla di Slow Life, di come rallentare il ritmo e ascoltare se stessi ricaricandosi: ridefinire le priorità personali e professionali; riportare l’attenzione su se stessi; imparare a gestire lo stress e porre fine alla propria “iperattività”; vivere il momento presente e guardare il mondo con occhi nuovi; riscoprire una vita più ricca, appagante, divertente e serena e praticare esercizi di meditazione, sofrologia e riflessione.
Il segreto è concentrarsi sul Qui e Ora, quel momento spazio- temporale che, di fatto, siamo certi di possedere e vivere appieno. A rifletterci bene, infatti, l’essere umano solo in questo luogo, e solo adesso, in questo momento, vive una dimensione autenticamente propria. Il resto è un costrutto – per carità necessario – ma che appartiene alla propria storia passata (anche solo ciò che è avvenuto due ore fa è passato) o al proprio incerto futuro (fra due ore è un futuro su cui abbiamo relativo controllo).
Mettere l’accento, e la propria energia e attenzione, sul momento realmente presente significa permettere a noi stessi di essere anche più consapevoli di noi stessi, di calmare il respiro, il battito cardiaco, di schiarire le idee, abbassare il livello di adrenalina e accendere l’attenzione sulle cose importanti della vita. Ecco perché, con quest’ottica, abbiamo voluto dedicare una riflessione al Natale Slow e consigliarvi tre idee per dare vita, con poco, a una mattina di Natale da sogno.
Una colazione da vivere
Iniziate dalla mattina e allestite una colazione come piace a voi. Noi abbiamo pensato a una tovaglietta all’americana in rigoroso tartan rosso su cui poggiare un servizio in blu cobalto in stile smaccatamente inglese. Abbiamo acceso una candela alla mela e alla cannella, sbucciato tre o quattro mandarini, senza poi lavarci le mani per tenere addosso l’odore dell’agrume. Abbiamo poi messo in una teiera una miscela di tè classico (l’acqua è bollente), un po’ di latte in una lattiera (da aggiungere per rendere più vellutata la nostra bevanda), marmellata, pane tostato o, se lo preferite, qualche fetta di prosciutto e un uovo sodo. Se non amate il tè, prendete una cuccuma e seguite le idicazioni di Eduardo: mettete un “coppitello di carta” sul beccuccio (per non disperdere l’aroma). Prima di colare l’acqua, adagiate un’unghia di polvere appena macinata (non tanto) nella parte interna della capsula, darà più intensità all’aroma.
Se la bevanda magica è a color manto di Monaco, avete indovinato la cottura! Mangiate con calma.
La passeggiata con il cane e lo Sticazzi
Prendete il cane, infilategli il guinzaglio chiedendogli il permesso (sia mai che anche lui non stia pensando al suo Qui e Ora) e proponetegli una passeggiata silenziosa, stile Downton Abbey: voi, la brina del mattino e i pensieri così come vengono. Non dovete cambiare il mondo o risolvere intricate questioni: “la bolletta dell’acqua non potete pagarla ora (le Poste sono chiuse, evvai!); il figlio che non ha voglia di studiare sta ancora dormendo (si frigga pure lui, la matematica e anche i compiti di antologia!); il lavoro fa schifo? È vero. Avete molto meno di quanto meritereste? È vero. Affanculo tutti? È vero!”
Siete i signori della vostro momento attuale. Sentite quell’inconfondibile sensazione di “sticazzi” che vi fa alzare spalluccia? È il Qui e Ora, salutatelo!
Il divano, il sesso e le serie tv
Mettetevi sul divano, respirate, coinvolgete (se l’avete) il partner in un gioco sensuale, magari chiudendo gli occhi. Oppure in una maratona televisiva divertente: Casa Vianello è quasi tutta su YouTube (“che barba che noia, che noia che barba”), Harry Potter su Prime e Bridgerton su Netflix (non dimenticate l’ultimo film di Paolo Sorrentino: intenso, giocoso, drammatico. Come la vita!). Il telecomando è l’ultimo avamposto della potestà genitoriale, l’ultima clava del capo caverna, cedetelo e prendete in mano un libro, i ferri da maglia, il puzzle 3D o quello che avete nelle mutande (“l’autoerotismo è una figata e la vita di coppia mi fa una sega!”). Ricordate che la masturbazione è anche roba da donne.
Il “pensare pensare pensare” è un gesto utile – ci mancherebbe – ma anche fortemente sopravvalutato. Provate a vivere quello che c’è adesso!
Buon Natale!