Come ogni anno avanzano a passo veloce le feste invernali: Natale e poi la fine dell’anno. Sempre fra la polemica di chi le ama spassionatamente, ravvisando in esse infinite occasioni di incontro, festa, cibo e regali (con una punta di spiritualità), e chi le odia in modo incondizionato, vedendo in questi giorni il trionfo dell’ipocrisia di un “volemose bene” fin troppo disatteso durante il resto dell’anno.
La cosa certa è che le feste 2016 arrivano in un mondo, e un’Italia, particolarmente sconquassati: guerre, attentati, polemiche, disoccupazione, Diritti Umani e Civili traditi o, spesso, umiliati. Un campo politico sempre più al vetriolo che conduce ad un nulla preoccupante nel quale qualunquismi razzisti, vecchia conoscenza per chi la storia l’ha studiata, cercando di seminare e inoculare veleni sempre più tossici.
Aggiungiamo, poi, per ognuno, i problemi personali: le persone che mancano, quelle che vorremmo e sono lontane, quelle che non potranno più ritornare, quelle che ci teniamo strette nonostante una malattia o una situazione difficile, oppure gli amori complicati, quelli ai quali la società ha dichiarato guerra, quelli ai quali la vita ha dato prove troppo ardue.
Chi ama il bello come noi si ritrova dunque a dover portare avanti un progetto di vita in un mare di guano: ammettiamo, praticare la religione del bello, del saluto la mattina, del rispetto degli altri, della solidarietà a tutto tondo, del buon cibo, dei bei colori abbinati, dell’arte tout court, non è per niente facile. E francamente dubitiamo che lo sarà nel 2017.
Quindi armatevi: impugnate coraggio, pazienza, qualche schiaffone da distribuire a destra e a manca, e andate avanti per la vostra strada. Non sarà una passeggiata, ma una lotta. Dal canto nostro, non possiamo che fare un bilancio dell’anno che sta per finire con qualche rimpianto e poche, ma ben salde, soddisfazioni.
Siamo stati in giro per il mondo, abbattendo barriere, visitando città, incontrando le persone e sostenendole se necessario.
Abbiamo scritto silenziosamente, speriamo di esservi piaciuti.
I nostri, più che Auguri, sono un invito a resistere.
Ci vediamo nel 2017!