Il nuovo anno arriva e con loui la ridda di ipotesi sul modo migliore per “vestire” l’incerta stagione fra pioggia e cambiamento climatico. Ormai il mercato della moda offre di tutto: tessuti, cuciture, colori e forme ardite e classiche, per ognuno arriva il momento di fare la propria scelta. A voler proprio essere pignoli, tutto sta nel modo in cui ognuno di noi si percepisce nel mondo circostante: a volte per omologazione, altre per protesta, la scelta del proprio outfit è spesso sopra le righe (a proposito: quelle mai se siete “forti” in circonferenza vita!). L’unico modo per risolvere il problema sembra quello di non giudicare il vestiario altrui, nemmeno fotografarlo di nascosto in autobus (che fa tanto zitella acida) e praticare con dedizione i dettami del famoso undicesimo comandamento che, si sa, riassume in se i principi del vivere civile.

Matteo Tuveri - www.mockupmagazine.it

Questo per quanto riguarda i vestiti, ma, come pare evidente dall’inasprimento del cosiddetto odio in rete e della maleducazione quotidiana, l’outfit dell’educazione è sempre più inadeguato sia in famiglia, sia in strada o nel luogo del lavoro (per non parlare dei social network). In questo caso, l’undicesimo comandamento perde la sua efficacia di fronte a quel doppio filo che ci lega l’uno all’altro come membri del consorzio umano.

Qualche consiglio? Iniziamo sempre con un saluto quando entriamo o usciamo da un luogo (pubblico o privato che sia), auguriamo sempre il buon pranzo alle persone che dividono con noi quel momento e, visto che WhatsApp vogliamo usarlo, approfittiamone per augurare il buon appetito anche a chi non è presente. Non utilizziamo mai espressioni aggressive e, davanti a una provocazione o a una semplice richiesta di un parere, cerchiamo di non rispondere subito, ma prendiamoci sempre del tempo per dire la nostra (o anche per non dirla).

Evitiamo di sentirci sempre chiamati a scrivere o comunicare il nostro parere su qualsiasi cosa. Sembrerà incredibile, ma il mondo non aspetta il nostro verdetto e può tranquillamente farne a meno. Lo so che il “commenta” sotto i post dei social ci hanno lentamente convinti dell’impellente necessità di dire per forza qualcosa su qualsiasi cosa, ma vi assicuro che spesso la vostra opinione, specialmente se sgrammaticata, non serve a niente!

Altrettanto incredibile sembrerà, a quanti si sentono perseguitati, assediati e attaccati da tutti, che spesso nessuno li assedia, attacca o perseguita. Quindi molto spesso farà bene alla salute evitare di stare sempre sulla difensiva. Mostrarsi pronti a fare un salto alla gola del nostro interlocutore (urlando, interrompendo o presupponendo) è molto spesso indizio di una frustrazione che più che fare paura, rende patetici.

Il giusto outfit per un nuovo anno alle porte è quello che vede più bon ton nei nostri cassetti e armadi.

By Matteo Tuveri