The Ferragnez è Ia la docuserie bilingue – con la pretesa di essere senza filtri (ma niente lo è) – che racconta la vita avventurosa e lussuosa di Chiara Ferragni, multiforme web imprenditrice, e Fedez, rapper e produttore musicale.
Le prime puntate del prodotto, distribuite da Amazon Prime e prodotte da Banijay Italia S.p.a e Amazon Studios, raccontano una famiglia alto borghese, con ascendenze popolari (che fa simpatia!), alle prese con le vicende legate all’attività artistica e imprenditoriale e alla vita di coppia, alla gravidanza del secondo figlio (la piccola Vittoria), alla genitorialità (dell’ormai famoso Leone. Famoso almeno per i cultori della coppia) e al rapporto della medesima coppia con le famiglie di origine e con gli amici.
Fra Sanremo, consigli di amministrazione, feste sul Lago di Como e incursioni di genitori, designer esclusivi (Donatella Versace è il mito che irrompe sulla scena), baby shower un po’ nouveau riche e prove di parto per uomini in fuga dagli stereotipi di genere, Chiara e Federico si affidano a un esperto psicologo per seguire una terapia di coppia atta a sensibilizzare e formare l’uno nei confronti dell’altra.
Un po’ di ansia, bisogna ammetterlo, quegli ambienti un po’ edulcorati che ricordano una vetrina di Tezenis a Natale; quei familiari – con il profilo sempre in direzione di telecamera – pronti a piombarti in casa mentre stai facendo la cacca o facendo il test di gravidanza (almeno quella è l’impressione nel montaggio di alcune scene). Ma dopo anni di Temptation Island, Uomini e Donne e Grande Fratello, questi Ferragnez sembrano più veri del vero. E non viene voglia di uscire, come direbbe Tina a Maria, anzi si rimane!
Il messaggio che emerge, non solo quello prosaicamente più legato al brand Ferragni e Fedez (quotato in borsa e che fa gola – e invidia – a molti), è quello che indica nella comprensione dei sentimenti reciproci, e nella empatia di coppia (non disgiunta da un forse senso di autonomia emotiva ed economica) la maniera per costruire, non senza fatica, un rapporto affettivo stabile.
Se è vero, come ha scritto la compianta bell hooks, che “saper stare soli è la questione centrale nell’arte di amare” perchè “possiamo essere soli e stare insieme agli altri senza usarli come via di fuga“, nella serie i protagonisti principali cercano un proprio equilibrio a iniziare da loro stessi, senza usare gli altri come alternativa al vuoto di ansie o solitudini.
Federico e Chiara si muovono fra lavori creati con inventiva e studio, amici e parenti molto presenti, si esprimono con metafore contemporanee e con uno slang easy, parlano qualche lingua straniera senza troppo imbarazzo, e vivono uno spazio dilatato e creativo in cui tutto sembra possibile. Dai figli al weekend a Courmayeur, dalla difficoltà di esprimere gli affetti e i disagi più profondi, questi Sandra e Raimondo da favola dipingono il loro “che noia che barba che barba che noia” con il dorato del web marketing 2.0.
Ingannevole e un po’ irritante, forse, vista la disoccupazione imperante, questo regno di lussuose possibilità affascina per il format “coppia + psicologo” e per il filtro luxury brand (loro, seduti in auto sempre dietro un misterioso Ambrogio, ricordano la pubblicità anni ’90 in cui non si ha “proprio fame…”).
Perché no? Se l’italiota cerca “patrioti” al Quirinale, il “viewer” medio cerca umili esempi di vite qualsiasi vissute con spirito glam! Reticente forse (cito Franca Valeri), ma mai bugiardi, The Ferragnez non è, come hanno detto alcuni, un Al passo con i Kardashian che non ce l’ha fatta; ma una auto celebrazione di due geni della comunicazione. Uno specchio realistico dei tempi. E ce la fa eccome!