Il film di Greta Gerwig è solo l’ultimo tassello nella lunga strada di Barbie (leggi la nostra recensione). Nel 1945 a Los Angeles, Elliot Handler e Harold “Matt” Matson fondano la MATTEL, l’azienda di giocattoli più famosa al mondo, seconda per fatturato alla LEGO. Il nome Mattel è dato dall’unione dei nomi dei due fondatori, Mattson e Elliot, che inizialmente costruivano cornici per fotografie, mobili e accessori per Dolls House. La svolta che farà diventare la Mattel uno dei colossi dell’industria dei giocattoli a livello mondiale, arriva nel 1956 quando Ruth Moskowicz, moglie di Elliot Handler e sua collaboratrice all’interno della Mattel, parte per l’Europa e arriva in Svizzera. Girando per i negozi, la sua attenzione viene catturata dalla vetrina di un negozio di giocattoli che esponeva la bambola Lilli.
Tratta dal personaggio ideato dal fumettista tedesco Reinhard Beuthien in una striscia provocatoria pubblicata nel primo numero del giornale di costume Bild nel 1952, Lilli viene prodotta da Greiner & Hausser Gmbh e arriva nel negozi tedeschi 12 agosto 1955 al prezzo di 12 marchi. Somigliante a Marlene Dietrich e considerata un giocattolo per adulti da regalare agli addii al celibato, ha le sembianze di una donna formosa ed è molto vicina all’immagine delle donne di spettacolo che la bambina di Ruth, Barbara, amava ritagliare dai giornali per poi giocarci: Ruth aveva notato che sua figlia, come altre bambine, prediligevano ruoli da adulti nei giochi accantonando le classiche bambole dalle fattezze di neonati. Ruth ne comprò tre esemplari determinata, visto il successo tedesco, a produrre una bambola simile anche in America.
Nel 1964 la Mattel acquisterà i diritti della bambola Lilli, interrompendone la successiva produzione. Il 9 Marzo del 1959, con l’aiuto dell’ingegnere Jack Ryan, nasce così la bambola Barbie, a cui fu dato il nome diminutivo della figlia di Ruth, Barbara. Il primo esemplare in commercio ha 30 cm di altezza, pelle chiara, capelli neri e un costume intero zebrato ma non ha gli arti snodabili: questa piccola rivoluzione arriva nel 1974. Con la sua prima apparizione accresce il suo mito e la Mattel crea la sua biografia. Barbie, al secolo Barbara Millicents Roberts, figlia di George (ingegnere) e Margaret (casalinga) ha 7 fratelli (la più famosa è Skipper), è fidanzata con Ken, che però non ha mai sposato in oltre 50 anni di fidanzamento e ha una migliore amica di nome Midge a sua volta sposata con Allan e madre di 5 bambini.
Nella sua lunghissima storia, ha imparato a parlare 50 lingue, cambiato 150 mestieri e nel 2004 ha pure annunciato la sua campagna elettorale per diventare presidente degli Stati Uniti con il Partito delle Ragazze . In versione Barbie for President ha dimostrato a tutte le ragazze del mondo “che possono aspirare ai più alti ranghi della leadership se lo vogliono” ha affermato Marie C. Wilson, presidente e fondatrice di The White House Project, che lanciò la campagna Go Vote. Go Run. Go Lead. Go Girl, in cui Mattel e The White House si sino unite per sostenere le bambine di tutto il mondo nel pensare al loro futuro, impegnandosi nel sociale e partecipando al voto e il dialogo politico.
A dicembre 2022 la Mattel ha dichiarato un fatturato di 5,43 miliardi di dollari. Vengono vendute 3 Barbie al secondo ed è numeroso il numero di collezionisti (100000) a cui la multinazionale di giocattoli ha dedicato delle speciali linee in porcellana e altre dedicate a serie televisive famose come Star Treck e la Famiglia Addams. Nel 1976 in occasione del bicentenario dell’Indipendenza degli Stati Uniti, Barbie insieme ad altri oggetti simbolo della moda e della cultura del XX secolo, è stata inserita in una Capsula del tempo che verrà aperta nel 2076. Secondo Jacobs Thornwell, primo inventore delle capsule del tempo e rettore rettore dell’Università Ogletorphe di Atlanta, esse sono nate “per comunicare direttamente con il futuro e lasciare una testimonianza del nostro passaggio sulla Terra”.