Il 26 gennaio a Parigi, Karl Lagerfeld ha dato vita all’ultimo sogno Chanel, in un ampio verde giardino, sormontato da una casa dalle linee squadrate. La Haute Couture Primavera-Estate 2016, ispirata, come riferito dal maestro della maison francese, alla centralità delle linee, è letteralmente emersa da una serie di nicchie a sorpresa incise nel legno chiaro della scenografia.
I colori chiari, nei toni dell’ecru, dell’avorio, del color sabbia e del mocha, sono stati introdotti da Karl Lagerfeld come frutto di un’eredità di Mademoiselle Coco definita “the Queen of beige”. Gli abiti, sfilando sul manto smeraldo, hanno giocato infatti sui colori naturali e i materiali leggeri, ricamati da un tripudio discreto di virgole di legno o tulle ricamato.
Le linee Chanel, distinguibili nelle giacche di tweed a manica corta dalla forma ellittica, fanno eco ad audaci coulotte o a romantiche ma rigorose gonne dalla forma svasata. Gli orli morbidi si avvolgono, in un inno alla comodità, attorno a colli sormontati da ampi chignon in cui echeggia il candido rigore di Michiko. Un gioco fra il chiarore del nord e un Giappone da favola.
Marsupi a sacchetto per lo smartphone rendono social la poetica della quotidianità di un abito che rievoca la natura e la naturalezza. Complice anche la mancanza di spalline, la presenza di ricami agresti, con fiori, api e uccelli variopinti, e lo chiffon lavorato , il crepe de chine o la charmeuse, un tessuto armaturato declinato secondo il verbo dell’imitazione della natura. Superfici in cui è palpabile la sovratorsione dei tessuti con un risultato quasi sorprendente.
Linea sciolta per gli abiti in satin che perdono le spalle o offrono profondi décolleté. La forma è affusolata, la lunghezza è alla caviglia, in pieghe morbide, arricciate o schematiche come un rettangolo. Le scarpe sono a platform, in sughero.
Per Chanel la primavera è una classica rinascita in cui a sbocciare è il tessuto, in un fiorire continuo di intrecci di legno, ricami e, qualche volta, fredde ma impeccabili emozioni.
By Matteo Tuveri
Immagini: CHANEL Spring-Summer 2016 Haute Couture collection, Parigi (Picture by Oliver Saillant).
Articolo stupendo!
A parte Suzy Menkes non ho mai letto articoli così carichi di patos e gusto estetico.
Meraviglioso!
“un fiorire continuo di intrecci di legno, ricami e, qualche volta, fredde ma impeccabili emozioni”. Quando si è così competenti e signori, viene facile anche accettare anche una critica.
Il suo e quelo della Menkes i miliori articuli. Apologize for my It.
Mi piace moltissimo che il giornalista abbia messo in rilievo il plateau in sughero, secondo me uno dei simboli più forti della centralità della natura nella collezione. Per ora uno delle più autorevoli penne di moda sul web.
Patrizia Tedeschi, non so se è il più autorevole ma di sicuro va al cuore dello stile. All’altezza della Menkes: http://www.vogue.it/suzy-menkes/suzy-menkes/2016/01/karl-s-perfect-harmony-at-chanel