Per il 2017 vi suggeriamo di ripartire dalle mani: che siano quelle smaltate femminili oppure quelle forti maschili, è sempre una questione di accessorio.
Il nome bracciale, o braccialetto, deriva dal latino brachile e arriva a noi grazie al francese ‘barcel’, mentre nei secoli se ne contano tantissimi modelli: dai cerchi dell’età del bronzo a quelli più sofisticati dell’antico Egitto, raffiguranti scarabei e fatti in osso, avorio, oro e legno. Oppure i serpenti d’oro, ispirati ai fatidici ofidi di Cleopatra, della lussuosa Roma dei Cesari, i curiosi Azabache dell’America latina o i bracciali persiani della dinastia Achemenide, raffiguranti vigorosi animali dalle lunghe corna e ampie ali.
Ai giorni nostri, ogni serata sembra l’occasione migliore per rispettare la tradizione e adornare il polso. Può fornirci validi spunti il maestro Pietro Ferrante, creatore di uno dei brand di gioielleria e accessori più dinamico e contemporaneo, ispirato al mondo del tatuaggio, guru dello street-rock italiano e ormai ambasciatore del made in Italy nel mondo. Dalla sua fantasia le collezioni Killer, Pesky, Wanderlust o Lucky: strette fasce in tessuto, chiosate da un iconico charm, catenelle da cui pendono ancore, chiavi o cuori gotici, ispirati al mondo del tatuaggio. Irriverenti anelli, collane, catene, portachiavi e gemelli: tutta la sua maestria nel prezioso bracciale “bassotto” che porta alla ribalta le forme di uno dei cani più inimitabili.
Se al polso preferite la luce, Swarovski non può tradirvi. Il marchio, nato alla fine del 1800, continua a impreziosire donne, e uomini, con i suoi tagli luminosi e i modelli che strizzano un occhio alla tradizione (senza dimenticare la soddisfazione nel romperla). Eleganza assicurata per il bracciale rigido Caesar da uomo, fra il microchip gioiello e la sexy manetta. Sfondo nero, linee solide, intrecci di materia e cristalli, rigorosamente neri. Un ton sur ton in cui il luccichio non è lo scontato protagonista, ma una morbida musica di sottofondo.
Se invece andate sul tessuto, Cruciani – Italian Luxury Pop vi aspetta a braccia aperte nella sua intricata rete di bracciali in pizzo macramè. Nati nel 2011 dall’idea brillante, e controcorrente, di Luca Caprai, erede del maglificio luxury Cruciani, il bracciale in pizzo ha sancito la vittoria dell’idea semplice, e del packaging accattivante, sul barocchismo degli anni Novanta.
Spiritosa la corona di peperoncini portafortuna, necessario invece il “ragno porta guadagno” che, insieme al quadrifoglio, dovrebbe garantire dodici mesi di successi. Cruciani porta avanti con passione la sua mission (del tutto possible) nel campo dell’accessorio dedicando anche un’intera linea, quella delle Stelle, all’AIL, l’Associazione Italiana contro le leucemie, i linfomi e il mieloma.
Sarà un anno faticoso, lo dicono anche gli astrologi (e qualche tweet di troppo dalle ovali stanze del potere): comunicare sarà essenziale per non perdere il filo dei rapporti umani. Meglio dotarsi, no?
By Matteo Tuveri