Da gennaio 2017, nelle librerie anglosassoni (ma acquistabile anche online) il libro “Proceedings of the 18th Conference of the Simone de Beauvoir Society. Yesterday, Today and Tomorrow”, curato da Matteo Tuveri, nostro Direttore Creativo, e dal Andrea Duranti, ricercatore in storia dell’Asia e dell’Africa.
Il volume, edito in lingua inglese e francese dalla Cambridge Scholars Publishing, si compone di 27 saggi firmati da ricercatori, scrittori, professori e studiosi di tutto il mondo inerenti le opere di Simone de Beauvoir e gli strumenti di studio da lei utilizzati per analizzare il mondo.
Il 14 aprile 1986 Simone de Beauvoir morì a Parigi: fu la “prettiest Existentialist” che, durante la sua lunga esistenza, osservò, descrisse, decostruì e cambiò lo sguardo sul mondo circostante. Un’intellettuale impegnata che come il suo partner di vita Jean-Paul Sartre, prese parte alla maggior parte dei dibattiti e delle lotte del XX secolo. La collettanea di saggi, provenienti dalla 18° Simone de Beauvoir International Conference, tenutasi a Cagliari nel 2010 e organizzata dai curatori del volume, si divide in quattro parti.
La prima parte, dal titolo “A life governed by writing”, la seconda, ispirata alle tematiche filosofiche della Beauvoir, intitolata “Philosophy according to Beauvoir”; la terza parte, dal titolo “Reading Beauvoir to understand a complicated world”, incentrata sulla realtà del mondo contemporaneo, e l’ultima parte “Beauvoir beyond Beauvoir: crossed portraits and new theoretical approaches to gender”, dedicata agli studi di genere.
I curatori, intervistati sul volume, hanno ribadito il peso dell’opera nell’ambito degli studi beauvoiriani mettendo in rilievo come l’originalità degli sguardi di coloro che hanno contribuito sia garanzia di una più che discreta qualità. Nel volume saggi di antropologia, storia, sociologia, letteratura e linguistica.
Ma chi era in realtà Simone de Beauvoir? Tuveri non ha dubbi: «una scrittrice. La vera essenza di Simone de Beauvoir era quella di una donna che trovava la sua identità e lo scopo della sua vita nell’atto della scrittura». Duranti conclude: «uno stile che fornisce senza dubbio una chiave per la comprensione del suo impegno e della sua eredità culturale e umana».
By Giulia Marini