Nel mondo contemporaneo, vittima del sottile e penetrante senso di incertezza, della competitività e della paura (di se stessi e degli altri), in cui perseguire a tutti i costi il proprio vantaggio spesso vince sul benessere della comunità e il “Piccolo Io” sembra averla sempre vinta sul “Grande Io” (la capacità di preoccuparsi e agire per gli altri); “la rinuncia all’egoismo, l’amore per gli altri e la conquista della pace interiore possono apparire valori nobili ma utopistici, irrealizzabili, se non addirittura ingenui”.
Nel volume L’arte della pace interiore, Tenzin Gyatso, Sua Santità il Dalai Lama, parla del disarmo interiore e della cooperazione – nella vita di tutti i giorni – come di un obiettivo possibile e alla portata di tutti.
“Partendo dalla considerazione che ogni essere umano vuole la felicità e non la sofferenza, il Dalai Lama illustra gli errori più comuni che compiamo quando lasciamo che siano emozioni distruttive quali la bramosia, la rabbia, l’odio e l’invidia a guidare i nostri comportamenti, con l’unico desolante risultato di precipitare nell’angoscia e nella solitudine.”
Secondo il leader religioso e politico del Buddismo tibetano, il sentiero verso la pace interiore e la “vera” felicità conduce verso la compassione, la consapevolezza che ogni persona, e ogni essere vivente, condivide con noi la medesima condizione transitoria, sia fisica sia psicologica. Dichiarare compassione, e manifestarla, è dunque l’unica arma per un cambiamento più ampio.
Un libro breve e intenso capace di parlare a tutti. Consigliato.