La casa di produzione cinematografica Cinetika SRLS produce il corto Venere è un ragazzo del regista queer Giuseppe Sciarra, echeggiante il bisogno sclerotico di amore dei nostri tempi (e della natura umana in generale), e la canzone Venus as a Boy di Björk.
Il corto, interpretato da Davide Crispino, Tiziano Mariani e Maria Tona, mette in scena – con brevità e incisività – la storia di Michele, crossdresser che si prostituisce per aiutare la sua famiglia, Emanuele e Ornella. Tre vite che si incontrano al carrefour di un vuoto interiore che li spinge a creare dipendenze alle quali aggrapparsi. Attraverso il montaggio (a cura di Chiara Ferrara) di scene che pongono al centro la dipendenza da un fattore esterno ai personaggi (la droga, il botulino, i rapporti familiari alterati, le proprie pulsioni sessuali mai realmente esplicitate), la regia da vita a un mondo che ricorda un po’ Almodóvar e un po’ Infascelli ma con una struttura, un narratore, dal sapore urbano e meno composto che dota il lavoro finale di caratteristiche autonome. Capovolge le etichette, si fa beffa in modo drammatico del patriarcato logoro e sfilacciato che ancora opprime la società (e spesso drammaticamente il mondo dello sport: i due protagonisti maschili sono compagni di boxe) e soprattutto ha il coraggio di chi fa qualcosa nonostante l’ipotrofica crisi diffusa.
I protagonisti, ben caratterizzati da una sceneggiatura (Giuseppe Sciarra, Tiziano Mariani) dall’ossatura robusta, si avvalgono di una fotografia morbida e virile al medesimo tempo (curata da Enrico Manfredi Frattarelli) e di una colonna sonora che poggia sul pezzo della band cult inglese Two Men in love dei The Irrepressibles. La musica e le immagini dotano spesso il corto (solo quindici minuti) di una forza che le parole non avrebbero raggiunto.
Il corto, già presentato a Bruxelles al Fusion Film Festival (dove ha avuto tre nomination), al Lift-Off Global Network di Los Angeles, al Nice Iff e al Nice Market in Francia, ha destato molto scalpore sui
media per una scena in cui uno dei protagonisti si masturba pensando a un ragazzo, mentre indossa un crocifisso. L’atto, in sé non mostrato, ha suscitato un certo scalpore che si è rivelato positivo per l’opera.
Venere è un ragazzo (visibile qui al momento) ha vinto il premio della giuria per il miglior regista e premio del pubblico per la miglior attrice (Maria Tona) al Cinefacts Quarantena Film Festival. Una bella, onesta e forte prova di regia, e di produzione, che, a parere di chi scrive, dovrebbe ispirare il cinema anche ad alti livelli.
By Matteo Tuveri