Padre pugliese e madre veneta, entrambi da famiglie di sarti e costumisti. Nella sua infanzia il ricordo di intensi pomeriggi, insieme alle amiche e alle vicine di casa, dedicati al ricamo, al cucito e all’uncinetto. Lei è l’artista e designer Barbara Abaterusso, signora elegante e indiscussa del nuovo atelier di via Monserrato, nel cuore di Roma, in cui lo stile architettonico, echeggiante i palazzi del Salento, si unisce alle creazioni esposte, che riprendono i temi del pizzo e del cucito, degli ori e degli argenti capaci di evocare lo splendore di Venezia e l’universo femminile della madre e della mitica nonna.
In questo periodo di rinascita, paura e voglia di fare, artisti e creatori cercano di elaborare con le loro opere il momento: sublimando, negando, enfatizzando o gestendo la crisi pandemica, e le crisi economiche e sociali da essa derivanti, essi raccontano la realtà elevando il concetto di difficoltà a quello di possibilità. Semplicemente lavorando con la materia a loro disposizione per tradizione, studio o esperienza.
Per questo motivo, nasce dall’estro e lo stile di Barbara Abaterusso, e dalla sensibilità del maestro orafo Paolo Mangano, il primo gioiello Co-Vid: un ciondolo in argento nero, tempestato di rubini e zaffiri gialli, che attende di essere realizzato anche in bronzo e brillanti, in oro e platino.
“Durante il lockdown – rivela la designer – cercavo un’immagine che potesse fermare il tempo, un piccolo oggetto d’arte capace di sublimare le emozioni di quei giorni e offrirsi al mondo come simbolo di rinascita”.
Ed è così che l’anima antica della lavorazione del gioiello prende la ben nota sagoma del tanto temuto virus, lo riveste di tutte le paure, le speranze e i sogni e lo rende quasi una stella, un’idea di difficoltà, della fine di un’epoca dalla quale trarre i motivi stessi della rinascita. Un gioiello il cui dramma non è solo nelle superfici o nelle affascinanti e inquietanti piccole antenne di pietre preziose, ma anche nel concept stesso della struttura, capace di evocare e scuotere chi lo guarda, e nobilitare chi lo indossa.
Dal percorso creativo della Abaterusso nascono collezioni in cui il filo rosso delle emozioni e della tradizione da indossare incarna tutta la storia del gioiello, rivisitandola e attualizzandola.
Molta curiosità destano le future collezioni chiamate Catenelle, Bottoni, Merletti e Ricami che saranno svelate nei prossimi mesi (e noi di MockUp ci saremo! ndr).
Raffinate tecniche di lavorazione, elaborate dopo anni di sperimentazione sul campo, una cura del dettaglio sartoriale e l’uso di materiali preziosi, permettono oggi la produzione esclusiva di opere firmate da questa indiscussa eccellenza del Belpaese. Una sfida tutta Made in Italy che ha portato l’artista ad elaborare diversi metodi di lavorazione: dalle consuete creazioni personalizzate, alle produzioni seriali su budget prestabiliti dal cliente. Il tutto con lo stesso rigore e lo stesso rispetto per la tradizione e la cifra stilistica che la contraddistingue. Grazie anche al coinvolgimento di un team di professionisti altamente qualificati, tecnici selezionati e aziende artigiane di altissimo livello operative in diverse aree del territorio
“Conciliare artigianato e industria – dice Barbara Abaterusso – è un po’ come abbinare materiali opposti, farli interagire perché diventino forze collaborative in perfetta sinergia”.