Come riferisce The Kyiv Independent, l’esercito invasore ha distrutto , nella città di Ivankiv, nell’Oblast di Kyiv, una ventina di opere di Maria Prymachenko, custodite dall’Ivankiv Historical and Local History Museum (anch’esso distrutto). Maria Prymachenko nasce nel 1909 da una famiglia di contadini e trascorre la sua vita a Bolotnya, a 30 km da Chernobyl, dipingendo. La madre si occupa di ricamo e da lei apprende a trasporre su stoffa le filastrocche e racconti della tradizione.
A causa della poliomielite, che la costringe all’inattività, smette di frequentare la scuola e si dedica alle arti figurative da autodidatta. Scrive dei suoi primi anni di innamoramento con la pittura e il disegno: “Una volta, da ragazzina, stavo accudendo un branco di oche. Quando sono arrivata con loro su una spiaggia sabbiosa, sulla sponda del fiume, dopo aver attraversato un campo costellato di fiori, ho iniziato a disegnare fiori veri e immaginari con un bastoncino sulla sabbia. In seguito ho deciso di dipingere le pareti di casa mia usando pigmenti naturali. Dopo di che non ho mai smesso di disegnare e dipingere.“
Nel 1935 Tetiana Floru vede i suoi ricami ad un mercatino (la stessa Maria è membro della Cooperativa di Ricamo di Ivankiv) e la invita ad esporre presso l’Officina Sperimentale Centrale del Museo dell’Arte Ucraina di Kiev. Lì, dopo un’operazione che le permette di riprendere la postura eretta a causa della sua malattia, conosce il marito Vasyl Marynchu, con il,quale ha il figlio Fedir. Sia Vasyl che suo fratello moriranno a causa della guerra: il primo in Finlandia e l’altro per mano dei nazisti.
Nel 1936 espone le sue opere in occasione della prima Mostra Repubblicana di Arte Popolare. che apre i battenti anche a Mosca, Leningrado e Varsavia. Nel 1937 espone a Parigi, diventando sempre più apprezzata.
Nel 1966 viene insignita del Premio Nazionale Taras Shevchenko. Muore nel 1997, a 88 anni. L’UNESCO ha dichiarato il 2009 l’Anno di Prymachenko, mentre la città di Kyiv le dedica una viale. Pablo Picasso, osservando le sue opere, dice di loro: “mi inchino davanti al miracolo artistico...”
Le sue colorate opere folk, appartenenti al Primitivismo Naïve e alla pittura simbolica, rigogliose composizioni di fiori e animali, sono state riprodotte sui francobolli ucraini, mentre l’artista è stata una delle figure più rappresentative scelte per la moneta del Paese. Colombe che dispiegano le ali, leoni pacifici e soli multicolori attingono appieno alle leggende e fiabe ucraine.
Le opere sono parte integrante della cultura e identità dell’Ucraina. La loro distruzione rientra appieno nel reato di genocidio: “metodica distruzione di un gruppo etnico, razziale o religioso, compiuta attraverso lo sterminio degli individui e l’annullamento dei valori e dei documenti culturali.”