Prova costume (e non quello di carnevale! ndr), bando tassativo dei carboidrati (mai la notte, mio dio!), “fai la paleodieta“, anzi forse è meglio quella dei “gruppi sanguigni“. Se proprio vuoi andare al sodo “fai digiuno alternato” e, in alternativa, è sempre possibile respirare ogni terza domenica del mese (come il diretto Roma – Pompei) o proseguire “in scioltezza” con la dieta del minestrone (ora in calo, ma un tempo il top).
In questo incipit abbiamo volutamente mischiato miti, invenzioni, leggende e fake news riguardanti l’alimentazione per introdurre il succoso volume di Marco Capocasa e Davide Venier, dal titolo “Assurdità alimentari. Dalle Fake News alla scienza della nutrizione” (edito da Castelvecchi).
Perdere peso, definire i muscoli, attenuare o cancellare gli inestetismi e apparire vincenti seguendo le “verità” alimentari dispensate (o bombardate) da riviste, magazine, siti web e social, una congerie di miti, allarmismi, e fantascientifiche tecniche precedute e accompagnate da clamore. Il volume, accompagnato dalla prefazione del Dott. Carlo Chiarla, è un “agile vademecum per contrastare la mitologia alimentare”. Tutte le mode (e le false convinzioni) che, prive di fondamenti scientifici, si sono guadagnate in poco tempo uno spazio e un alone di credibilità promuovendo uno stile di vita dannoso.
Siamo all’inizio bollente (in tutti i sensi) di un’estate che, come di consueto, rilancia l’invito a recuperare la forma fisica ottimale (smarrita) con beveroni, digiuni e diete creative. Tutto questo in nome della “prova costume”.
La corsa all’attività fisica, alla riduzione – di cui si parla nel libro – di carboidrati (addirittura alla riduzione dell’assunzione di acqua per “non gonfiare”) e comunque la corsa a una sorta di digiuno estivo in vista di un’esibizione dei corpi, spesso legata al social. Cosa ne pensano gli autori di questa tendenza?
La corsa a mettersi in forma per l’estate – ci dice il Dott. Capocasa – è un fenomeno che notiamo ogni anno. Il punto di partenza è di per sé sbagliato perché abbina il legittimo desiderio delle persone di raggiungere una forma fisica desiderabile con la volontà però di vedere i risultati sperati in tempi brevissimi. Un professionista della nutrizione, o chiunque possieda del buon senso, sa bene che un percorso di dimagrimento responsabile richiede tempo ed impegno, due elementi su cui non ci si vuole soffermare quando si cerca di rimettersi in forma a luglio per le vacanze di agosto. Infatti, per rispondere a questa “impellenza” ci si affida, senza criterio, a pratiche alimentari molto rigide come il digiuno oppure che prevedono l’esclusione di pasta, riso, pane (più in generale dei carboidrati). Eliminare questi ultimi ci permette effettivamente di perdere qualche chilo abbastanza velocemente, ma se poi in vacanza al mare ci mangiamo qualche panino e piatto di pasta di troppo il peso aumenterà di nuovo, perché i carboidrati, come ci insegna la fisiologia, ci fanno trattenere liquidi.
Perdere peso non è dunque un processo da fare “in emergenza”…
L’effettiva perdita di peso, che manteniamo nel lungo periodo, dipende invece da un approccio che non è una rincorsa ad apparire più magri per 15 giorni, ma il risultato di un’alimentazione che sia calcolata – prosegue il Dott. Venier – sulle nostre abitudini quotidiane e sul nostro effettivo dispendio energetico giornaliero. Quando questo diventa una costante la qualità della nostra forma fisica sarà migliore in tutto l’arco dell’anno, non solo durante l’estate.
Quale le fake news più diffuse in merito?
Difficile dire quale sia la fake news più diffusa. Sicuramente dalla nostra esperienza emerge con prepotenza quella dell’acqua e limone al mattino.
Gi autori
Marco Capocasa svolge attività di ricerca scientifica in qualità di vice- segretario dell’Istituto Italiano di Antropologia e la libera professione di biologo nutrizionista. Si occupa dello studio delle relazioni fra strutture sociali e diversità genetica delle popolazioni umane e della condivisione del sapere scientifico in ambito antropologico e biomedico. Davide Venier è dottore in Dietistica presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, svolge la libera professione di dietista, collaborando inoltre con il Policlinico Casilino di Roma nell’ambito del servizio Ospedale Amico. Si occupa della condivisione della corretta informazione scientifica riguardante i temi dell’alimentazione e della nutrizione umana.
Il libro, che espone un breve excursus storico-evolutivo riguardo al ruolo dell’alimentazione e della nutrizione nell’evoluzione umana e spiega il legame fra stili di vita, società e biologia, si occupa ampiamente di assurdità alimentari e fake news rilevando come “le verità impieghino circa sei volte il tempo necessario alle fake news per raggiungere lo stesso numero di persone“. Leggendo “Assurdità alimentari” si scopre come “i mezzi di comunicazione di massa, su tutti la televisione e il web, siano veicolo pubblicitario e, al tempo stesso, strumento di diffusione di presunte “verità”, seppur prive di qualsiasi fondamento scientifico, che hanno prodotto abitudini alimentari consolidate“.
Le più gettonate? La mitologia dell’ananas che brucia i grassi (un equivalente di “Elvis è vivo“), del latte scremato povero di calcio o del glutine nuovo nemico della salute. Ne volete sapere altre? Da sfogliare con lo spirito di una serie TV e l’ironia di chi è sempre pronto a stupirsi (e ad amarsi come è).