Pitti Bimbo 80 – Salone internazionale del childrenswear (clicca qui), dal 22 al 24 gennaio a Firenze, con 445 collezioni, di cui 196 dall’estero, si conferma come il palcoscenico incontrastato della rappresentazione della moda bimbo, fra onirico, tradizione e innovazione, sia nei materiali, sia nelle forme che nei disegni.
Innovazione perché la presenza di sezioni come EcoEthic imprimerà senza dubbio all’evento un carattere green e ecocompatibile grazie ai materiali biologici e organici ottenuti nel rispetto e la salvaguardia del prodotto di filiera. Inoltre, all’interno della sezione New View e per il progetto Apartment, negli spazi del Lyceum, dedicati alla ricerca e ai brand emergenti, la valorizzazione della creatività permetterà come sempre ai piccoli produttori di dialogare, mostrare e proporre le proprie creazioni in un’ottica di continuo interscambio.
Tradizione perché, accanto alle proposte dei Pop Up Stores, ideati per coniugare le proposte delle collezioni con scelte accurate abbinabili e sovrapponibili, non mancheranno i classici di Pitti bimbo, le grandi Maison e le irriverenti sezioni activewear, un po’ denim e un po’ urban street, come SuperStreet e Sport Generation.
Ad accogliere i visitatori un contesto onirico alla base della dimensione infantile, in cui il disegno e il materiale possano illustrare da soli l’anima delle tre giornate e del mercato. A significare come l’evento, specialmente di questi tempi, ponga alla sua base la comodità del bambino, le sue esigenze giocose, facendosi più montessoriano e favorendo in questo modo non solo l’affluenza degli addetti ai lavori, ma anche quella dei bambini e delle famiglie.
Fra le aziende presenti, nel segno della fiaba e del mondo dei sogni, Roberto Cavalli Junior (Sala delle Nazioni, stand 1), con le sue stampe giaguaro colorate di farfalle, Antony Morato (Padiglione Cavaniglia Stand Y/33-35), fra materiali tecnici e denim, Trussardi Junior (Padiglione centrale, Stand S/1-3), che si ispira alla moda dei college americani e Miss Blumarine (Padiglione centrale, Stand B/2-12 C/1-9), di Anna Molinari, che propone stampe floreali e romantiche in cui tulle e pizzo la fanno da padroni.
Una parte importante la giocano in questo periodo anche gli accessori, segnaliamo quelli di Bleu comme Gris, di Parigi, e la sciarpa in jersey di Jessie and James, di Londra, e il footwear con aziende come PE’PE’, presente nella sezione Apartment, allo stand 21, presso gli spazi del Lyceum al piano terra, che si definisce “Nostalgic but chic. Family but Contemporary. Clear but Lyrical, Refined but Material. Quiet but Playful. Functional but soft”.
Il marchio italiano, la cui creazione risale agli anni ’70, nasce dalla passione e maestria nel disegno e nella realizzazione di scarpe per bambini. L’attenzione per il dettaglio, l’uso di materie prime di qualità e il design understated, che rifugge l’esibizione fine a se stessa, contribuiscono a creare uno storytelling in cui il bambino, fra chic contemporaneo e un pizzico di glamour, possa calarsi appieno correndo, andando a scuola o muovendosi all’aria aperta. Fra glitter, vernice rossa, cuoio anticato e spazzolato, suede lavato, pelli con stampe anni ’70, shirling con rifinitura scamosciata e tessuti knickerbocker, che ricordano foto antiche di bambini in movimento, le scarpe PE’PE’, e il “Savoir-faire” nel realizzarle, esaltano la vista e l’esperienza quotidiana di chi le indossa.
By Matteo Tuveri
Immagine di copertina: Firenze nel dicembre 2010 (Public domain)