L’Università di Trento entra da protagonista fra i 32 atenei italiani che aderiscono al progetto dei corridoi universitari Unicore (University Corridors for Refugees). L’obiettivo è dare la possibilità a 61 persone rifugiate di proseguire il loro percorso accademico in Italia. Studenti e studentesse, attualmente rifugiati in Kenya, Niger, Nigeria, Sud Africa, Uganda, Zambia e Zimbabwe, saranno selezionati sulla base del merito e della motivazione, attraverso un bando apposito.
Unicore offre alle persone rifugiate l’opportunità di arrivare in Italia in maniera regolare e sicura per proseguire gli studi, in linea con l’obiettivo dell’Unhcr, agenzia Onu per i rifugiati, di rafforzare i canali di ingresso per rifugiati e di raggiungere un tasso di iscrizione a programmi di istruzione superiore al 15% nei paesi di primo asilo e nei paesi terzi. Unicore è nato nel 2019 e finora ha offerto più di 180 borse di studio.
Come afferma Barbara Poggio, prorettrice alle politiche di equità e diversità UniTrento: “l’Università di Trento aggiunge un ulteriore tassello al suo impegno sul fronte dell’equità e della giustizia sociale e in particolare delle progettualità volte a favorire l’accesso all’istruzione universitaria e l’integrazione nella comunità accademica“.
Il progetto, reso possibile grazie alla collaborazione del Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Unhcr, Caritas italiana, Diaconia Valdese, Centro Astalli, Banca Etica e Gandhi Charity, aggiunge la prorettrice, “si basa sull’attivazione di corridoi umanitari da campi profughi collocati in diversi paesi africani, all’interno di una più ampia rete di università e in partnership con diverse organizzazioni del territorio“.
I benefici offerti agli studenti in arrivo sono molteplici – specifica una nota del centro accademico delle Dolomiti – “e possono comprendere tanto l’esonero dalle tasse universitarie, una borsa mensile, orientamento e tutoraggio accademico quanto alloggio, abbonamento di libera circolazione provinciale e assistenza legale. I suddetti benefici sono erogati grazie anche alla collaborazione con partner locali e nazionali, in particolare Centro Astalli Trento e Caritas.”