La nuova Biblioteca universitaria Mesiano (BUM) apre le porte, e gli scaffali, al pubblico con oltre ottantamila volumi a scaffale aperto, lunghi quanto una mensola che collega l’ingresso di Ingegneria a Mesiano fino a piazza Venezia. Dal 6 maggio la biblioteca accoglie tutta la comunità accademica e la cittadinanza trentina (in periodo Covid gli orari di apertura saranno dalle 8:00 alle 19:.45 dal lunedì al venerdì, mentre in periodo non Covid la chiusura sarà prolungata fino alle 21:25).
“O studianti, studiate le matematiche, e non edificate sanza fondamenti”. La frase di Leonardo da Vinci accoglie i visitatori negli nuovi spazi – un corpo allungato di 1500 metri quadri, disposto su due piani, con una spettacolare vista sulla città – che raccolgono la più importante collezione bibliografica pubblica nel settore dell’Ingegneria, unica nel campo dell’architettura e della normativa tecnica.
L’edificio offre 320 posti studio, vetrate luminose e file di scaffali. Il nuovo edificio è situato nel Parco di Mesiano, nel complesso che già ospita il Polo Universitario, progettato originariamente da Giovanni Leo Salvotti de Bindis.
Non solo BUM, ma anche BUC, BUP e BUR
In occasione dell’inaugurazione della BUM (Biblioteca universitaria Mesiano) il Senato accademico dell’Università di Trento ha deciso – per una maggiore coerenza comunicativa – di rinominare anche le altre biblioteche preesistenti. Oltre alla BUC (Biblioteca universitaria centrale) che già sorge nel quartiere le Albere, cambiano nome la Biblioteca di Scienze, che diventa BUP (Biblioteca universitaria Povo) e Biblioteca di Scienze cognitive che diventa BUR (Biblioteca universitaria Rovereto).
I numeri della BUM
L’edificio è ampio quasi duemila metri quadri, di cui 1450 calpestabili (tra cui 820 metri quadri di sale lettura, 150 di sale per eventi, 260 per archivio e 150 per servizi). Il luogo ideale per i grandi volumi di architettura, le monografie di ingegneria e le riviste di settore: oltre 80 mila i volumi (33mila monografie, un migliaio di titoli di riviste, un ampio patrimonio di eBooks e risorse elettroniche consultabile grazie alla connessione wifi) che trovano posto sui 2540 metri lineari di scaffalature.
“Il fabbricato si sviluppa su quasi 1500 metri quadri di superficie calpestabile, circa come cinque campi da basket – ha spiegato il dirigente della Direzione Patrimonio immobiliare dell’Università di Trento, Marco Dorigatti – un edificio altamente sostenibile, quasi passivo, che sfrutta ad esempio una temperatura costante di circa 15 gradi per il fabbisogno termico, andando a prenderla oltre 150 metri in profondità, sotto terra”.
Sostenibilità e comfort
Il progetto della BUM è orientato su un sistema innovativo per la generazione dell’energia termica e frigorifera. È stato previsto il funzionamento in sequenza di una pompa di calore geotermica e di una pompa di calore aria/acqua. L’edificio è dotato di un complesso sistema domotico di gestione. Gli arredi su misura, le scaffalature e i tavoli, con certificazione CAM (Criteri Minimi Ambientali) sono stati progettati e realizzati per questa biblioteca. Il colore nero del materiale ligneo in MDF colorato in pasta delle scaffalature e il tortora dei tavoli rendono gli ambienti accoglienti e adatti alla concentrazione. L’illuminazione sui tavoli è stata studiata per avere luce diretta e indiretta e varia con il variare del grado di illuminazione che proviene dall’esterno. Le lampade infatti sono tutte a Led dimerabili attraverso sensori della luce naturale. Tutte le finestrature sono dotate di tende oscuranti comandabili dal sistema domotico dell’edificio.
Il taglio del nastro
Al taglio del nastro sono intervenuti il Rettore dell’Università di Trento, Flavio Deflorian; il Presidente del Consiglio degli Studenti, Edoardo Giudici; il sindaco di Trento, Franco Ianeselli; l’assessore provinciale all’urbanistica, ambiente e cooperazione e vice-presidente Mario Tonina; il dirigente della Direzione Patrimonio immobiliare dell’Università di Trento, Marco Dorigatti; il presidente del Consiglio della Biblioteca, Massimo Miglietta.
“Mi emoziona essere qui oggi, in luoghi e spazi che ho frequentato moltissimo e nei quali sono stato in vesti molto diverse, studente, giovane ricercatore, professore, ora rettore” ha esordito il rettore Flavio Deflorian. Mentre il Sindaco di Trento, Franco Ianeselli, ha citato Marguerite Yourcenar: “Costruire biblioteche è come costruire ancora granai pubblici, ammassare riserve contro un inverno dello spirito“.
“Se Trento ha il suo posto nel mondo – ha detto il Sindaco del Capoluogo trentino – lo deve anche e soprattutto all’Università. Con l’Ateneo dobbiamo quindi costruire assieme, lavorare sugli spazi e creare prospettive comuni“.
Soddisfazione anche dalle parole del Presidente del Consiglio degli studenti, Edoardo Giudici: “Sono felice di essere qui, perché oggi non è solo il termine di un percorso lungo ma anche forse l’avvio di una ripartenza. Dopo tanti mesi di lezioni telematiche, noi studenti abbiamo molta voglia di spazi di socialità e di contatto. Di alzare lo sguardo e trovaci immersi nei libri, in questi paesaggi, di guardare questa città che è la nostra anche se veniamo da fuori sede”.
Foto di copertina: Università di Trento, Biblioteca universitaria Mesiano. Esterni (©UniTrento Foto Pieluigi Cattani Faggion)