Everything is there; one must never come into contact, one must follow, one must never love, one must be closer than his own shadow

Sophie Calle, Suite Vénitienne/Please follow me

Pankhuri Sinha

Questa inquietante poesia di Pankhuri Sinha, poeta indiana, potrebbe uscire direttamente dalla penna e dall’obiettivo di Sophie Calle, l’artista francese postmodernista che ha seguito un uomo, incontrato per caso in una mostra d’arte a Parigi, fino a Venezia. Nonostante non ne conoscesse altro che il suo nome, la Calle è riuscita a scovarlo e a fotografarlo di nascosto per uno dei suoi progetti artistici. The Office Hours racconta l’altro lato della storia, cosa si prova ad essere oggetto di attenzioni indesiderate. Cosa genera la curiosità di sbirciare nella vita di qualcun altro, quale cambiamento di paradigma? Un uomo, che l’autrice probabilmente conosce a malapena, senza alcun motivo comincia a seguirla. Appare in modo casuale ma costante nei suoi giri quotidiani, e improvvisamente la percezione di sé stessa e del suo mondo cambia, la connessione con il conosciuto diventa inquietantemente sconosciuta.

Il legame tra l’osservatore e l’osservato si sviluppa in una surrettizia lotta di potere, di controllo. Sì, un estraneo segue i passi dell’autrice, tracciando e controllando la sua vita, ma la stessa non è disposta a lasciar andare facilmente il suo potere, a sottostare al suo persecutore . Nonostante tutte le conseguenze sociali che deve affrontare (come possiamo percepire dalla poesia), inverte i ruoli. Lo individua e lo affronta. La vittima di stalker diventa soggetto attivo. Guardandolo negli occhi guarda intrinsecamente sé stessa, la sua verità interiore, la sua consapevolezza della realtà, definendo i suoi confini personali e le sue relazioni.

This unsettling and powerful poem by Pankhuri Sinha might stem directly out of the pen and the lens of Sophie Calle, the Postmodernist French artist who followed a man, met by chance at an art exhibition in Paris, up to Venice. She knew nothing but his name, but was able to find him and secretly photograph him for one of her art projects. The Office Hours tells the other side of the story, what does it feels like to be the object of a person’s unwanted attention. What does the curiosity to peek into someone else’s life generate, which shift of paradigms? A man, who the author probably hardly knows, without any reason, starts to follow her. He appears randomly but constantly in her daily errands, and suddenly her own perception of herself and of her world changes, the connection with the known becomes disturbingly unknown.

The bond between the observer and observed develops in a surreptitious power struggle of control. Yes, a stranger is shadowing the author’s very own steps, tracing and controlling her life, but she is unwilling to easily release her power. Facing all the social consequences (as we can perceive in the poem), she reverses the roles. She locates and confronts him. The followed becomes an active subject. Looking at him she intrinsically looks at herself, her inner truth, her own awareness ofreality, defining for herself her personal boundaries and her relationships.

Orario d’ufficio
Se non mi avesse seguito
così da vicino
Se non mi avesse seguito
in un modo che dimostrava
che non erano solo gli estranei
a tenermi d’occhio
in ogni mia attività
finanche al ristorante
ma la mia stessa gente
portando il conto delle fatture
emesse
E mio marito
a cui sono poi state inviate
Tutti mi osservavano con attenzione
e questo lo faceva sentire legittimato
ad apparire a caso
ad apparirmi innanzi
in ogni luogo
come se formalmente
ed eloquentemente mi stesse tenendo d’occhio
E
se non avesse esercitato
oltremodo i suoi poteri
smisuratamente
non gli avrei chiesto
la meccanica esatta dei fatti
come ci fosse riuscito
dato che la città era tutta con lui
e contro di me
Non c’era distanza che bastasse
Se non avesse approfittato
della loro delazione
gli studenti non mi avrebbero attaccato
come hanno fatto
e io non avrei insistito
a conoscere la meccanica esatta
del suo percorso di ronda
E avrebbe in fondo potuto impedire
conflitti innumerevoli.
The office hours
Had he not followed me
So closely
Had he not followed me
In a way that revealed
That not only were strangers
Keeping an eye on me
On all my activities
Including my restaurant trips
But my own people
With an account of the bills
That were generated
And my husband
To whom they were sent
All were keenly observing me
And had authorized him
To appear at random
To appear before me
In these places
As though formally
And vocally keeping an eye
And
Had he not exercised
His powers exceedingly
Excessively
I would not have asked him
The exact mechanics
Of how he accomplished it
Given the town was all with him
And against me
All distances were within his reach
But had he not taken advantage
Of all of their espionage
The students would not have pounced on me
The way they did
And I would not have insisted
For the exact mechanics
Behind his patrol
And it just might have prevented
A lot of war.
Traduzione di Lucilla Trapazzo