È dal 1 gennaio nelle sale cinematografiche italiane Il Piccolo Principe, nuova pellicola di Mark Osborne, maestro del cartone 3D e autore di successi come Kung Fu Panda e Sponge Bob. Un appuntamento atteso per mesi, arrivato come un regalo di Natale e che non conosce barriere di tempo legate all’ età anagrafica in quanto la storia ha da sempre affascinato il mondo dei piccoli e dei grandi.
Il film, si ispira all’omonimo romanzo scritto nel 1943 da Antoine de Saint-Exupéry, pilota militare da sempre con il pallino del disegno e della scrittura, proveniente da un’aristocratica famiglia di Lione,. Il romanzo narra la storia del suo incontro con il Piccolo Principe, avvenuto nel deserto del Sahara per un guasto al motore dell’aeroplano. Un incontro che cambierà per sempre l’autore poiché quel bimbo, così desideroso di tornare nel suo pianeta, l’asteroide B612, protagonista di tante avventure , innamorato di una rosa e divenuto amico di una volpe, gli insegnerà a guardare la vita con la saggezza e la meraviglia della fanciullezza. La storia originaria, realizzata con la tecnica di animazione a passo uno (in inglese stop motion o frame by frame), che dona poeticità alle immagini, è il motore della nuova storia ideata da Osborne, ambientata nel mondo moderno e interamente realizzata con la tecnica in 3D.
Protagonisti una mamma in carriera, una bimba i cui genitori (padre inesistente se non fosse per dei regali che arrivano ogni tanto) hanno già programmato la vita fino alla maggiore età, e un vecchio aviatore che, per una serie di eventi, si troveranno ad essere vicini di casa. La piccola dovrà entrare in una prestigiosa accademia che sforna, come fossero biscotti fatti a stampino, adulti consapevoli e responsabili. Tutto nella sua giornata è programmato minuziosamente dalla madre che nasconde la sua fragilità ricercando la perfezione nella bambina ed eliminando il minimo imprevisto e tutto ciò che è inutile, come l’amicizia, che può farle perdere la concentrazione per il raggiungimento dell’obiettivo. La piccola passa le giornate da sola, a studiare e a fare esercizi per il suo grande ingresso nell’accademia, in una casa fredda, asettica dove tutto è al suo posto. Ma qualcosa accade e sovverte l’andamento della storia. Sarà uno dei tanti aeroplanini di carta entrati dalla finestra, con su scritta la storia di un fantomatico Piccolo Principe, accompagnata da disegni colorati, a incuriosire la protagonista e ad avvicinarla alla strampalata casa che sorge, coloratissima, stracolma di cianfrusaglie “inutili”, con un vero aeroplano parcheggiato in giardino, affianco alla sua. Comincia così l’amicizia tra la bimba e il suo vicino di casa, un vecchio aviatore sopra le righe, piccolo raggio di luce nella grigia esistenza della bambina. Lui ha conosciuto il Piccolo Principe e ha deciso di narrare e descrivere la storia alla sua piccola amica. A contatto con il vecchio aviatore lei imparerà il valore dell’amicizia, degli affetti e capirà che il dolore della mancanza si può superare perché non si vede bene che con il cuore e l’ essenziale e invisibile agli occhi. Imparerà a non dimenticare ma avrà anche un grande dubbio: e se il Piccolo Principe non fosse tornato nel suo pianeta ma si fosse perso? Se avesse scordato l’incontro con l’aviatore e la sua avventura nel Sahara?
Non vi preannunciamo la fine della storia perché, si sa, l’essenziale è invisibile agli occhi.
By Giulia Marini