Teatro Delfino
dal 16 al 26 aprile
Piazza Piero Carnelli, Milano
Sito web: www.teatrodelfino.it
In una società come quella attuale, in cui la paura del diverso e di ciò che non si conosce sembra sempre più diffusa, originando qualche volta accadimenti anche drammatici, sembra oltremodo attuale lo spettacolo Frankenstein di Mary Shelley, messo in scena con la regia di Federico M. Zanandrea.
La rappresentazione, vero e proprio Colossal del teatro con 10 attori, 8 tecnici e 3 truccatori, è il risultato di un’unione di genere tra teatro classico e opera. A quasi due secoli dalla pubblicazione del capolavoro della Shelley, l’opera teatrale, così come concepita e messa in scena, tratta con profondità temi contemporanei quali la solitudine, l’esclusione sociale e l’emarginazione dei soggetti più deboli.
Federico Zanandrea, regista e interprete principale, spiega come l’opera abbia suscitato in lui un grande interesse poichè: «ho trovato, nelle parole di questa superba scrittrice, una straordinaria modernità, molte delle tematiche sono infatti attuali e attualizzabili: dai dilemmi etici nel campo della ricerca scientifica al problema dell’emarginazione e della diversità, fino alla problematiche della solitudine e della ricerca dell’amore. Queste sono state le materie prime sulle quali abbiamo costruito lo spettacolo».
«La creatura non è altro che un essere diverso, ghettizzata perchè differente da un mondo che non sa accettare la diversità. È in cerca di un padre, di un amico, di una donna, cerca la serenità e la felicità ma si vede negare tutto questo con violenza da una società opprimente. Reagirà con l’unico linguaggio che conosce quello della violenza», prosegue Zanandrea illustrando la produzione teatrale.
Frankenstein si riconferma anche a teatro, dopo secoli di letteratura e cinema, un’opera sublime i cui spunti di riflessione e la Stimmung tutta gotica rappresentano l’arma vincente presso un pubblico che ha sempre manifestato estremo gradimento.
Immagine di copertina: Frankenstein al Teatro Delfino di Milano, immagini di scena, Foto di GD©GiovanniDaniotti